Rimboccarsi le maniche: il degrado di Roma

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Il degrado di Roma è sotto gli occhi di tutti. Ma bisogna riflettere che in millenni della sua storia Roma ha avuto periodi di decadenza da cui si è poi risollevata. Bisogna dire parole di speranza. Oggi è pur sempre città dalla importante vita culturale, che ha ben 64 teatri, dove ogni sera si volgono 64 spettacoli i più disparati, che la stessa Milano si sogna e forse solo Parigi e Londra possono eguagliare.

Ciò che ha diminuito l’appeal di Roma è il grave degrado che l’affetta e che danneggia il turismo e allontana l’insediamento delle filiali delle varie multinazionali. Il degrado va combattuto ora e subito non solo mettendo a disposizione energie intellettuali, ma anche assicurando un impegno fisico, consistente nel presidio ripetuto, effettuato da più esponenti dell’associazione e di altri cittadini con cartelli e megafoni, ecc. in zone particolarmente degradate (piazze, vie, giardini, ecc.), mirante a segnalare l’insostenibilità della situazione e a invocare l’immediato intervento delle autorità comunali, dell’AMA, dei vigili urbani, ecc.. E ciò anche allo scopo di richiamare l’interesse dei mass media e di dare pubblicizzazione dell’iniziativa. Altro intervento possibile è la diretta ripulitura del luogo degradato con azione diretta degli associati, muniti di scope, mascherine, bidoni. Iniziativa fattibile è quella di adottare come Associazione un giardino, una piazza, il contorno di un monumento, per eliminarvi il degrado e per curare poi il mantenimento dello stato di pulizia. Occorrono provvedimenti della Pubblica Amministrazione, il coinvolgimento dei mass media, la sensibilizzazione da farsi nelle scuole, spot televisivi e nei cinema, e anche l’utilizzazione dei display dello Stadio Olimpico prima e dopo le partite.

Giancarlo Pezzano

2 Replies to “Rimboccarsi le maniche: il degrado di Roma”

  1. Sono in pieno accordo con quanto scritto da Giancarlo Pezzano. Ma quello che mi addolora ancor di più del vivere tra i rifiuti, è la decadenza della morale, dell’educazione degli individui e della società tutta. Anche quando siamo alla guida della nostra auto, si può constatare l’inciviltà dei pedoni e ovviamente degli automobilisti. Ognuno pensa solamente a se stesso attraverso l’uso dello smartphone o di altro aggeggio elettronico mentre si attraversa la strada. Io propongo campagne di sensibilizzazione nelle scuole di ogni grado, nei cinema, nelle parrocchie, ecc. anche con piccoli spot pubblicitari, volantini e dibattiti con i cittadini. Cerchiamo anche degli sponsor. Grazie, Liliana Secchiaroli

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